Mi trovo in mezzo a una tormenta di neve. Guardo in alto e noto una collina bianca da cui discende una donna che non conosco. La signora mi fai dei gesti con le braccia come a supplicarmi di raggiungerla ed aiutarla. In effetti sembra debole e disperata.
Ad un tratto mi trovo recluso in un lager nazista. Io e altro uomini, vestiti come me di stracci color marrone, siamo ammassati in una stanzetta di legno con delle panche. Io mi ribello e invito tutti a darsi da fare per fuggire. Ma nessuno mi da retta e si lascia prendere dalla rassegnazione.
Alzando il capo noto in un angolo del soffitto una piccola apertura. Con un lavoro certosino riesco, dopo essermi arrampicato, a rimovuere le assi e a tagliare con un coltello, trovato chissà dove, la rete metallica che mi divide dal suolo esterno.
Sbuco con la testa e mi guardo in giro. Passano due guardie armate ma non mi notano. Quindi mi spingo attraverso il buco ma è appena passata solo la mia testa quando il vecchio
Pino mi punta il fucile alla tempia destra urlandomi: "E tu dove credi di andare?".
Io gli dico di non sparare ma faccio giusto in tempo a lasciarmi ricadere all'interno della camera di legno mentre Pino esplode due fucilate verso la mia testa.
Mi risveglio di colpo.
[Modificato da misterx78 06/01/2009 16:51]