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Io non uccido

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    misterx78
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    00 08/02/2009 01:02
    rif. al caso Eluana
    Come si vede sui giornali e sulla cattiva informazione anche sui luoghi virtuali ognuno, con questa 'Destra di dittatura', come viene definita dalla sinistra, continua a dire ed ad inventare quello che vuole e io sono il primo che si dica ciò che si voglia in un paese libero.

    Però chiedo una cosa a questi amanti della pseudo-laicità: uccidetela voi. Perché quando siete stati al Governo, cari sbandieratori della libertà di sinistra, non avete preso le iniziative del caso?

    Io preferisco non uccidere e non perché lo dice il Vaticano ma perché lo decido io.

    Ed ho votato uno che NON UCCIDE!


    Uccidetela voi, se questo vi fa sentire in pace con voi stessi.
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    renato-c
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    00 08/02/2009 15:23

    salve
    io sono laico,ma non bisogna far di tutta un'erba un fascio
    anch'io sono per la vita,ma qui il problema è diverso.
    Ognuno ha il diritto di accettare o rifiutare le cure e i metodi.
    per esempio i tdG non vogliono il sangue e preferiscono morire.
    qualcuno non ha voluto che gli si amputasse un arto infettato ed è morto. qualcuno col cancro non si cura e vuol morire ecc..
    Il Papa ha pregato di non accanirsi con terapie ed è stato 17 giorni senza mangiare e poi è morto (GiovanPaolo II°)
    In quelle condizioni cosa avrebbe fatto la ragazza?
    Chi decide per lei cosa vuol fare?
    Tutti gli altri devono rispettare la loro decisione
    Se i genitori la vogliono viva perchè staccare i tubi o altro?
    Se desiderano porre fine alla sofferenza non facendo accanimento terapeutico spetta sempre a loro.
    Questo è il mio pensiero.
    Io sono per la vita ,ma rispetto anche la dignità della persona e nessuno deve decidere per gli altri
    Renato



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    misterx78
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    00 08/02/2009 19:08
    Capisco la tua posizione e la rispetto: ma io penso anche un'altra cosa.
    Un atto simile significa creare un precedente. Siamo sicuri al 100% che Eluana VOGLIA morire? Io sono uno che lotta fino all'ultimo e oltre, perché dopo, comunque, questa occasione è finita. Bisogna lottare! Questa è la mia idea. Perché mi devo prendere, come cittadino, una simile responsabilità ed accettare l'eutanasia? No, non l'accetto. Non PRESUMO che qualcuno voglia morire. Non ne sono certo.


    ___________________________________
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    Tratto da Libero di Domenica, 8 febbraio 2009, pag. 9.
    IL TEMPO DELLA MORTE
    Così si sta spegnendo il corpo di Eluana
    Di Alessandra Stoppa.

    La previsione della scienza è che Eluana possa resistere fino a giovedì. Anche se la morte sopraggiungerà dopo, entro una dozzina di giorni da ieri, giovedì sarebbe il limite massimo. Oltre cui, se anche si riprendesse a darle cibo e acqua, sarà troppo tardi. -I danni sarebbero già troppo gravi. Prima può essere invece recuperabile.-, dice Giuliano Dolce, neurologo e direttore scientifico della clinica Sant’Anna di Crotone. Lo dice sapendo che -per fortuna nessuno, proprio nessuno, può affermare con sicurezza i tempi e le reazioni- del corpo di Eluana. Ripete, -per fortuna-. Perché -non ci sono sperimentazioni sulla morte per fare e sete di un uomo. In nessun luogo del mondo-.
    L’unica cosa che orienta in questa vicenda è il diario clinico della morte di Terri Schiavo. -Da quello conosciamo cosa accade all‘organismo-, spiega Dolce, ma poi ogni caso dipende -dalle condizioni cliniche della paziente-, è imprevedibile e strettamente personale. Soprattutto quello di Eluana. Perché è una donna -in ottime condizioni di salute-. Dolce l’ha vista e visitata quando ancora era ricoverata a Lecco. Dice che è sana, -non ho mai avuto bisogno di terapie e medicine per tutto questo tempo: è sana in tutti gli organi tranne che nel cervello-. Il quale però -non è mai stato studiato-. Fatto -grave, perché di quel cervello non sappiamo quali atrofie abbia, se è devastato anatomicamente o meno, non si sa nulla-. O si sa poco. Come per esempio che -permette a Eluana le mestruazioni-. Quindi regola gli ormoni.
    Tenendo fermo il fatto che Eluana è piuttosto forte, si può solo dire quali sono le complicazioni della mancanza di cibo e acqua dentro di lei: si asciuga il sangue, si asciuga il cervello, l’organismo è portato a mangiare i muscoli. Si accumulano le tossine e nel corpo cominciano a circolare i veleni. La pelle si raggrinzisce, gli occhi si affossano, il dimagrimento è velocissimo. -Perderà i lineamenti e la mimica-. E dopo l’insufficienza renale, -i disturbi provocati a tutti gli organi interni-, spiega Dolce, -porteranno Eluana al coma metabolico, molto probabilmente entro una settimana. Ma potrebbero avere effetti devastanti nel giro di più breve tempo-. Anche se i farmaci di cui è prevista l’assunzione(un ansiolitico e un antiepilettico), e la sedazione profonda e continua, rallenteranno i processi. -questo è un paradosso ancora più agghiacciante, perché si cura lo stato di male di chi è condotto alla morte, prolungando la sofferenza. Che, benché si dica il contrario, è indubbia-.
    Non si muore di stato vegetativo. Si muore -per le complicazioni di mancata nutrizione: è l‘unica cosa certa anche per la scienza-, conclude il neurologo che ha dimesso 600 pazienti passati dallo stato vegetativo post traumatico conclamato, lo stesso di Eluana. -I dati a disposizione della comunità scientifica dicono che il 75% di questo tipo di pazienti riprende lo stato di coscienza-.




    [Modificato da misterx78 08/02/2009 19:17]
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    renato-c
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    00 08/02/2009 20:46

    Salve Mister
    sono grato di questo bel rapporto epistolare con te ,pieno di rispetto.
    Il problema è che sia la religione o la scienza non sono DIO
    cioè nessuno può imporre la SUA VERITA'
    Giustamente tu devi lottare sino all'ultimo.
    ti racconto un esempio capitato a me.
    Mio suocero ha preso uno stafilococco aureo in sala operatoria e praticamente muoiono tutti e ne campa uno vuoi saper?
    non volevano fargli puù niente e il problema era sostituire la protesi infettata.Noi cioè io e mia moglie che è sua figlia e i miei figli ci siamo opposti e se detto:Se deve morire comunque io tento anche se muore sotto i ferri!
    sotto i ferri non è morto e ora vive.
    Quello che volevo dire che i casi della vita non sono tutti uguali e nessuno è PADREETERNO
    Io in questi casi rispetterei la persona e cercherei di rispettare le Sua volontà.
    Malattie incurabili e situazioni incurabili e molto disabilitative esistono e non tutti reagiscono alla stessa maniera,perciò io farei di tutto per rispettare il tuo desiderio di tenerti in vita e lo farei mettendo la mia stessa vita in discussione ,ma se io divento rimbanbito e un vegetale che rompo e basta,il mio desiderio è quello di non soffrire e non far soffrire e vi prego di farla finita.
    La ragione non è di nessuno
    Nessuno non deve imporre in queste cose.
    Rispetto e dignità della fede,pensiero di tutti.
    con affetto
    Renato


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    misterx78
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    00 08/02/2009 21:12
    "Eluana non voleva morire"
    Lettera aperta di Pietro Crisafulli

    La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:



    "Le bugie del padre Beppino"

    In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.

    Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente (la foto in alto a destra lo testimonia, ndr).

    Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero.

    All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e drammatica verità.

    Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza di altre persone, che 'non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire'. In effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine, si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro' anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio inerente al testamento biologico.

    In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente.

    Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...)

    Questa è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.

    E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no. Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito internet www.salvatorecrisafulli.it

    Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l'inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza.
    Per poter smuovere lo stato positivamente in modo che si attivi concretamente per far vivere l'individuo, non per ucciderlo.

    Vorrei anche precisare che dopo quegli incontri e totalmente dal Giugno del 2006, fino a oggi, io e Beppino Englaro non ci siamo più sentiti nemmeno per telefono, nonostante ci siamo incontrati varie volte in altri programmi televisivi"

    Pietro Crisafulli

    Preciso che sono in possesso anche di fotografie che attestano i nostri vari incontri.

    Catania, 04 Febbraio 2009



    www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo440590.shtml?1
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