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La giornata della memoria

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    misterx78
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    00 27/01/2009 11:39
    27 Gennaio 2009

    Silvio Berlusconi:

    "Le leggi antiebraiche sono ancora avvertite come una ferita profonda, inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera società italiana, che perse improvvisamente una parte importante della propria storia.Migliaia di nostri concittadini, colti dallo sgomento e dall'incredulità, furono immotivatamente emarginati e privati della propria identità, dichiarati 'non Italiani'".

    E ancora:
    "La determinazione a sanare la ferita aperta nel 1938" dalle leggi razziali del fascismo, "ha fortemente contribuito ad ispirare l'Assemblea costituente nella scrittura della nostra Carta fondamentale, con la quale sono state delineate le basi di una democrazia che non consente che siano mai più violati i diritti e la dignità di ogni cittadino".

    "Non lo dimenticheremo mai. Per questo nutriremo il ricordo della Shoah con celebrazioni e iniziative rivolte in modo particolare ai giovani, affinché sappiano a quale punto di aberrazione può arrivare l'odio dell'uomo contro l'uomo. Non solo. Il Governo invita gli insegnanti e gli studenti a fare tesoro di questa ricorrenza in tutte le scuole, perché il "Giorno della Memoria" insegni a tutti, una volta di piu', il valore della pace e della convivenza pacifica tra i popoli. Lo scorso autunno abbiamo ricordato, a settanta anni di distanza, una delle pagine più buie della storia del nostro Paese: l'emanazione delle leggi antiebraiche. Nel settembre del 1938 studenti e insegnanti furono bruscamente allontanati dalle scuole e dalle universita', ed il 17 novembre, con decreto legge, fu vietato agli ebrei di contrarre matrimoni misti, di possedere aziende, terreni, fabbricati, di prestare servizio nelle pubbliche amministrazioni e nelle forze armate".

    "Nei mesi successivi gli ebrei furono cancellati dagli albi professionali, fu loro vietato il commercio, l'accesso negli uffici pubblici, la partecipazione alla vita politica ed alla vita sociale, fu sospesa la pubblicazione di tutta la stampa ebraica, fu vietato suonare le loro musiche, rappresentare le loro opere teatrali, proiettare i loro film; anche i nomi delle strade a loro intitolate furono cambiati. Si voleva cancellare tutto quanto attestasse la loro presenza nella vita nazionale ed il loro contributo doveva sparire in ogni sua manifestazione.

    Fu spezzato cosi' un profondo e secolare legame tra i cittadini italiani ebrei ed il loro Paese, l'Italia, alla cui storia avevano contribuito con il lavoro illuminato di intellettuali, scienziati, artisti, ma anche con l'apporto di cittadini comuni. Come non ricordare ancora l'ampia partecipazione degli ebrei alle lotte risorgimentali, il loro contributo alla costruzione dell'Italia unita, alla formazione della coscienza nazionale ed alla difesa della Patria nella Grande Guerra! Le leggi antiebraiche - si legge ancora nel messaggio - sono ancora avvertite come una ferita profonda, inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera societa' italiana, che perse improvvisamente una parte importante della propria storia.

    Migliaia di nostri concittadini, colti dallo sgomento e dall'incredulita', furono immotivatamente emarginati e privati della propria identita', dichiarati 'non Italiani'.

    Purtroppo sappiamo come le tragiche conseguenze di queste leggi incivili e disumane abbiano portato a quella che i nazisti, nel loro sciagurato progetto, chiamavano 'soluzione finale del problema ebraico'. Gli ebrei scampati allo sterminio, sconvolti fisicamente, moralmente ed economicamente, rimarginando le incommensurabili fratture createsi nella societa' italiana, non hanno poi esitato a dare il loro contributo per la costruzione comune della nuova Italia repubblicana, anche attraverso la partecipazione alla Resistenza ed alla nascita della Costituzione. I principi costituzionali di uguaglianza e di libertà di pensiero e di religione mantengano viva, sempre, la coscienza di quale debba essere la nostra strada".



    La giornata della memoria coincide con il 27 Gennaio del 1945, quando furono buttati a terra i cancelli del lager nazista di Auschwitz.


    v. anche Il pianista




    [Modificato da misterx78 28/01/2009 00:51]
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    renato-c
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    00 27/01/2009 18:16


    Il giono 27 gennaio è il giorno della SHOAH
    ringrazio Mister per l'intervento
    vorrei aggiungere anch'io un commentino
    e mi ricollego a Primo Levi che visse questa esperiena
    Poi Levi scrisse "Se questo è un uomo"
    Mi fà riflettere il termine uomo ,
    non dice se questo è ebreo,ma uomo.
    Ritengo perciò quanto è accaduto a questo popolo,un monito per tutti gli uomini affinchè non dimenticano e che aboliscano dalla loro mente e dal loro cuore ogni idea di superiorità,religiosa o razza.Siamo tutti cittadini del mondo cosmopolita
    Segue il suo scritto
    Renato Caldon

    Se questo è un uomo

    Se questo è un uomo
    “Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case,
    Voi che trovate tornando a sera
    Il cibo caldo e visi amici:

    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce pace
    Che lotta per mezzo pane
    Che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d’inverno.

    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli.

    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri nati torcano il viso da voi.”


    (Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino, 1976, p.1)


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    misterx78
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    00 28/01/2009 00:17
    Primo Levi, un sopravvissuto per finta. Un uomo non si sentiva più. Infatti, forse per il senso di colpa, proprio quì a Torino fece quel che fece.
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    renato-c
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    00 28/01/2009 09:04
    Re:
    misterx78, 28/01/2009 0.17:

    Primo Levi, un sopravvissuto per finta. Un uomo non si sentiva più. Infatti, forse per il senso di colpa, proprio quì a Torino fece quel che fece.



    Ciao Mister
    potresti spiegare il senso di quanto hai scritto.
    Un sopravvissuto per finta
    cosa vuol dire?
    Renato



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    misterx78
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    00 28/01/2009 18:54
    Perché il suo animo era morto. E' stato lui stesso a dircelo tramite i suoi scritti, ma sappiamo che il senso di colpa per non essere morto con gli altri, in mezzo a tutto quello che passò, i rumori della notte che ricordavano sgradite sorprese, per tutta la vita, lo hanno portato al suicidio.

    Per finta intendo che quando un uomo(se questo è un uomo) viene privato della dignità, del proprio animo, del proprio essere, è già morto. E purtroppo lui lo sapeva.