Un viaggio verso la Norvegia

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misterx78
00mercoledì 10 settembre 2008 11:34
Mi ritrovo a fare un viaggio prima a piedi e poi in treno da Torino verso il Nord Europa. Pare che debba andare prima a Milano e poi in Norvegia.

Mi ritrovo già in treno.
Sono vestito in modo semplice: un pantaloncino scuro e una maglietta abbinata. Un paio di sandali. Con me ho un piccolo marsupio blu. Mi siedo vicino al finestrino. Il treno ha larghe poltrone verdi in tessuto tutto sforacchiato.
Sento la sensazione di movimento, come uno scatto: il treno parte.
Non ci scono scompartimenti. La poltrona sembra essere piena di pelucchi. Ci passo la mano è ho una forte sensazione di sporco. Nonostante il ribrezzo mi sdraio un pò perché ho sonno.
Di colpo arriva una ragazza bionda, magra e carina, sui 25 anni. I capelli sono corti e lisci. Il caschetto le dona.
Lancia una specie di borsa fatta con tessuto jeans nel portapacchi sopra di noi e per poco non mi colpisce al volto con la cinghia. Allora mi chiede scusa ed aggiunge:
'va beh, però te lo sei meritato'.

Poi si siede di fronte a me e noto che la maglietta bianca che indossava è diventata un toppino tra il color panna e il rosa, con un piccolo spacco a V e le maniche cortissime. Il tessuto sembra essere uguale a quello delle poltrone su cui siamo seduti. Sotto indossa degli strani jeans che esaltano le cosce un pò tonde. Osservo le scarpe e noto che sono una specie di ballerine nere, lucide.
La ragazza mi fa: 'Sono Elena, ti ricordi?'. Nel dire questo si passa ripetutamente le mani nei capelli e questi, come se si stessero tingendo, diventano neri, mossi e si allungano fino a cadergli in grembo.
Persino il volto cambia. Dal viso gentile e sottile di prima si trasforma e si riempe di founcoli e lentiggini. Gli occhi si scuriscono e si allargano. Le labbre si fanno più rosse, gonfie ed accattivanti. Si passa per un attimo la lingua sulle labbra e mi fa:
'E questa te la ricordi?'.

Si passa una mano in mezzo alle cosce sui jeans. Ma io non dico niente perché non me la ricordo proprio. Mi giro verso il vetro ed entriamo in una galleria. Sui muri sono disegnati dei graffiti in colore chiaro e sabbia rossa. Noto che siamo troppo vicino al muro che strofina contro la parete esterna del vagone. Inoltre la velocità è minima. Di colpo Elena si lancia con forza contro il muro spaccandosi la testa contro il vetro. Ma quasi subito diventa come un liquido da rosso a blu e si trasforma in una cilindro. Io tolgo da non so dove una lattina di Red Bulla e il liquido blu vi entra all'interno. Sento la sensazione ghiacciata nella mano destra fino a quando sento una sensazione stranissima, quasi una voce che mi dice:
'dai, vieni anche tu!'.

E così, attraverso la mano, divento liquido anch'io e mi sento aspirare all'interno della lattina, come se traspirassi attraverso la latta. Vedo tutto buio e penso:
'Io sono il centro'.

Poi sento dei passi e un controllore, col volto di un mio vecchio compagno di scuola, mi fa:
'Biglietto!!!'.

Poi si inalbera perché dice che non bisogna nascondersi(nelle lattine) per non farsi beccare dal controllore. Ma io sto così bene in quel posto simile al tutto e al nulla che non voglio uscire. allora il controllore lancia la lattina lungo il treno che comincia a volare per un pezzo finché si spacca nell'aria e io cado seduto su un altro posto. Ma quando il controllore si riavvicina non trovo più il biglietto! Il controllore mi dice che senza biglietto non posso arrivare in Norvegia perché lì sono fiscali.

Di colpo noto che un sacco di gente corre verso la parte anteriore del treno. Io mi giro per spiare verso il fondo, attraverso le porte di vetro, e vedo che c'è un enorme muso di cane che lecca il fondo del treno e lo insegue. Il cane sembra un meticcio dagli occhi dolci e neri. Io mi avvicino e lo accarezzo e urlo:
'Ragà, è solo un sogno, ma che mi scappate!!!'. Il cane scompare e al suo posto appare una lattina di Red Bull... Noto che al posto delle ruote del treno ci sono tante lattine di Red Bull che girano e mi preoccupo che qualcuna si possa schiacciare. Cosa che puntualmente si avvera facendo rallentare la corsa del mezzo.

Arriviamo in Calabria e mi rendo conto che non era la direzione giusta. Quando scendo dalla stazione c'è mio padre che mi presenta un vecchio biglietto ferroviario di colore verde. Mio padre indossa una divisa da capostazione di colore verde e mi fa:
'Con questo biglietto che devi convalidare puoi arrivare fino a Vienna.'.
Sul biglietto c'è un prezzo: € 17.
Io gli mostro il mio che è identico ma con un prezzo divero: € 61.
Il font di scrittura sembra uno strano type.
Mio padre annuisce e mi fa capire che dovrò usare entrambi i documenti di viaggio.
Poi noto che mia madre scende dal treno con cui sono venuto. Ma poi risale un gradino e rimane in equilibrio sul secondo.
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