Sono fantasmatico

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misterx78
00giovedì 25 settembre 2008 02:08
Nel dormiveglia sento un rumore simile a un forte soffio nella stanza. Vedo una strana luce nella stanza che prende una forma di una specie di ovale, piuttosto alto, quasi a sfiorare il soffitto, tonda e spessa e molto luminosa nel suo centro. Mi ricorda una specie di fiamma di una candela gigantesca.
L'essere si avvicina al mio letto quasi strisciando. Pare non poggiare a terra questa strana luminescenza. La luce è così abbagliante da costringermi più volte a ruotare la testa verso il muro. Non ci sono né sentimenti né emozioni né pensieri. Pura osservazione.
La fiamma d'un tratto comincia ad emmettere dei suoni quasi metallici, un pò come i binari che stridono sotto il peso del treno che frena a scatti. Poi il suono diventa simile a quello di una lampada che va in corto circuito e noto che l'essere emana delle piccole scariche bluastre e rossicce che vanno a colpire le mie braccia e sui polsi e sugli avanbracci.
Ogni tot scariche, non saprei dire quante, percepisco delle immagini per un attimo. Più che delle immagini è come se per un millessimo di secondo fossi iscritto in un altro ambiente, in una camera più scura. Poi l'immagine diventa un luogo. Ho l'impressione che la strana creatura mi voglia comunicare qualcosa, mi voglia far vedere qualcosa, mi voglia mandare in un altro posto diverso da quello in cui mi trovo. Così mi trovo a camminare in una stanza che nonostante sia buia emana una certa luminescenza dalle pareti e da ogni cosa. Una specie di nebbia vacua e sottile che rende visibile ogni cosa. La stanza diventa molto lunga e in fondo trovo due animali che sono legati tra loro per il collo da una catena nera. Anche i collari sono metallici e dipinti di nero. Si girano verso di me e mi ricordano un incrocio tra un cane e una specie di maiale, anche se la loro pelle è... verdastra. Hanno degli occhi larghi e oblundi ma piuttosto piccoli rispetto a quello che, più che un muso, sembra un vero e proprio viso umano. Le pupille occupano tutta la cornea. Vedo il riflesso di me luminoso sui loro occhi e come in uno specchio riesco a vedermi completamente. E' come se l'idea di vedermi mi permettesse di osservarmi completamente, per intero.
E lo spettacolo che vedo mi turba.
Sono estremamente sottile e alto, luminoso, anch'io simile a quella fiamma che avevo incontrato all'inizio del sogno. Ma emano delle onde concentriche e tridimensionali che investono l'ambiente a velocità e ritmo crescente. Queste onde, simili a calchi della superficie di questo strano corpo oblundo e allungato verso l'alto, hanno un colore indescrivibile. E' quasi una sorte di vibrazione, liquida ma delicata. Una specie di violetto ma acutissimo, quasi un suono.
Continuo ad osservare me stesso come in uno specchio e noto che sulla superficie di quella che potrei definire pelle, meglio luce, appaiono numerorissimi canali simili a quelli sanguigni ma di tonalità diverse dove si notano dei guizzi continui e ritmici, velocissimi, di luce che si accumula ai propri incroci.
Poi osservo il mio stesso viso. Gli occhi sono interamente neri, come quelli dei cani vicino al fondo della stanza. Ma è un nero luminoso che si trasforma in un bianco sempre più celestiale fino a confondersi con la luce che emana dal capo. Il viso ora appare inesistente. Una superficie piatta, forse vetrosa, luminosissima e pulsante che sembra un disegno, un'imitazione di una testa sottile e alta su un corpo luminoso.
Di colpo noto che una porta si apre e noto una persona che mi pare di conoscere, mezza nuda ma con una coperta semi avvolta addosso, con le ciabatte scure, che entra in una cucina. Sembra di stare a teatro. Osservo la scena da lontano ma mi sembra tutto reale. La persona apre una porta di un frigo pieno di roba e pare estrarre un cartone bianco. Forse latte. Poi ha un sussulto. In quel momento mi sento come attratto da quella persona e le osservo intensamente la nuca. Tutto avviene automaticamente. E' una specie di istinto, di attrazione magnetica. La persona sta ferma un attimo e si rizza sulla schiena. Poi si volta e si guarda in giro per la stanza buia e urla: 'Ma c'è qualcuno? Chi c'è?'.
Incomincio a sentirmi pungere dappertutto come se milioni di api o di aghi mi stessero sforacchiando in ogni centrimetro di pelle. Noto dei strani vortici grigiastri, sembrano rifiuti alimentari, composti mal mescolati, che partono dal petto di quella persona e mi investono creandomi un senso di paura, stordimento e un forte senso di schiacciamento alla testa.
Mi sento tirare come da una corda al collo e mi ritrovo come sbattuto sul letto con sempre quella figura vicina.

'Non mi vieni più a trovare?', mi dice?

E io, come se in quel momento fosse giusto, perfettamente logico che fossimo vecchie conoscenze: 'Eh dai, ste cose non le faccio più!'.

E quella figura, dalla voce stridula, lontana, quasi come un omino piccolissimo: 'Ricordati che TU SAI!', tuonando le ultime due parole come se una tromba fortissima si fosse messa a squillare vicino ai miei timpani.

Apro gli occhi e mi riprendo da quello strano dormiveglia e dal sogno. Per un attimo mi passo le mani sul viso per controllare che non fosse... vetroso e liscio, lol!
)lullaby(
00giovedì 25 settembre 2008 07:20
accidenti ricordi anche i più piccoli particolari dei tuoi sogni
misterx78
00giovedì 25 settembre 2008 14:44
A dirla tutta, rispetto ad altri sogni, questo aveva un'aria confusa, come se osservassi le cose in mezzo a una nebbia...

Inoltre le stanze sembravano buie e senza mobili, come una specie di palcoscenico. Anche per questo mi sembrava un ambiente quasi 'teatrale'.
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