Nella città l'inferno

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misterx78
00domenica 26 settembre 2010 21:04



Lavori ogni giorno, ti alzi, ti lavi, ti vesti, corri, un cappuccino e un croissant. Il solito cartellino, la solita gente che vince perdendo la propria vita. Convinta che piegandosi sopravviverà. E tu sei lì che osservi, in silenzio, comprendendo esattamente quello che sta pensando quello che ti dice come devi pensare. Giustificando, pur non riuscendo ad imitarlo, quell'altro che si piega e lustra le scarpe sporche, con la lingua, del nuovo direttore. Capisci perfettamente chi è rimasta in cinta e da brava allocca è di nuovo pronta a farsi prendere in giro, questa volta sul lavoro.

Comprendi anche la ragazza che crede di trovare il modo di sistemarsi, i suoi tentativi e le sue ingenuità.

La vita in carcere non è così diversa. Perché anche lì ti ritroveresti a pagare per qualcun altro, per colpa della tua ingenuità. Non riusciresti ad incolpare i tuoi genitori, non ce la faresti ad accettare che sono persone anche loro e che potrebbero aver fatto degli errori insegnandoti ad amare così tanto.

O forse sì. Forse potrebbe succedere qualcosa, un incontro che potrebbe cambiarti. Una nuova balia che ti conduca verso la comprensione che ti mancava, insegnandoti che il valore aggiunto per vincere, uccidendo il bene dentro di te, esiste. Che gli altri continuino a credere che li ami, che gli altri continuino a stuprare la tua mente ed il tuo cuore, che si prendano anche il corpo se sei una donna, la salute se sei un uomo. Allora capirai che pur di vincere sarai disposto a morire e, alla fine, quando riceverai il premio, non avrai neanche più le braccia per prenderlo, né le labbra per sorridere.

E' questo quello che vogliono da te. Violentarti ogni giorno, ogni qual volta timbrerai quel cartellino, ti sentirai più leggero perché avrai venduto qualcosa di te, ogni volta che avrai deformato la tua intelligenza fino a mettere in dubbio persino di esistere.

Perché gli inferni sono tanti tanto quanto sono i giusti.

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'Nella città l'inferno' è un film di Renato Castellani, uscito nel 1958. E' tratto dal romanzo di Isa Mari 'Via delle Mantellate'. E' un melodramma ambientato in ambito carcerario e mette in risalto due forti personaggi con contrapposte personalità che trovano nell'una la salvezza dell'altra facendo riflettere sul significato di 'salvezza', se mai oggi se ne discuta ancora visto che si preferisce accettare le cose così come vengono imposte dagli altri, a favore dei più furbi, ovviamente. Egle e Lina sono interpretate rispettivamente da due grandi attrici italiane: Anna Magnani e Giulietta Masina.
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