La musica, il poligono, Predator

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misterx78
00giovedì 12 giugno 2008 01:31
3 sogni per 3 risvegli


Sono in un corso della mia città che non riesco ad identificare bene. C'è confusione alternata da assenza di gente. E' un flusso intermittente. Osservo luci, suoni, colori... Mi piacciono molto le catene di luci colorate attaccate sui vari fili. Sento un'elettrizzante aria fredda che mi sale per le radici e noto il fumo che si forma ad ogni miio respiro davanti alla bocca. E' sera e, a un certo punto, passa una banda composta di 4 suonatori. Un basso che tiene quasi a braccetto per non farlo strascicare al suolo. Una chitarra classica suonata a pizzico, con un uomo barbuto e vestito di giallo, sembra quasi un incrocio da un giocatore di baseball ed un harekrisna, con delle unghie lunghissime e ritorte. Una tromba a tre tasti suonata un uomo elegante in blu ma obeso, con delle scarpe nere. Una specie di fagotto, di color ebano, rossiccio. Lo suona un uomo vestito anche lui elegante, come l'uomo obeso, solo che è magro, stanco e anziano, anche se con pochi capelli. Ha molte tughe quet'ultimo suonatore. Poi sento nel vento un canto stupendo di una voce femminile: qual piuma al ventoooo... E' celestiale e chiudo gli occhi per un attimo perché mi trasporta.
Riapro gli occhi e noto che si è avvicinato un carretto anche se non vedo chi l'ha portato. E' pieno di oggetti i più disparati. L'aria è umida e l'asfalto bagnato. Sembra sia appena piovuto.
Arrivano alcuni miei colleghi insieme ad altri miei amici. Allora si avvicina un tizio con una fisarmonica e suona il carnevale di Venezia. E mi dice: mi aiuti? E io prendo uno strumento diverso che vagamente ricorda una fisarmonica ma ha una forma stranissima e comincio a suonare con lui.
Allora un collega, che suona nella realtà, fa l'invidioso e mi dice: ma lascia perdere che non è cosa tua!
Insomma cerca di denigrarmi. E io mi incavolo e gli dico che ho studiato per tanti anni il piano e vuoi che non sappia accompagnare questo quà?
Poi il carretto è diventato una specie di tavolino con una tovaglia rossa di velluto sopra. Al di sopra ci sono delle montagne di plastica e si muovono su dei binari oggetti stranissimi. Alcuni sono dei vagoncini con sopra pinzati delle lettere. Altri sembrano avere attaccati degli avvisi di mancato ricevimento. Poi il collega ricomincia con la tiritera che non posso essere bravo come lui e allora gli mostro un trenino dove, mentre si sente di nuovo qual piuma al vento, scorre velocemente con attaccate tante targhette di platino con stampato dei simboli simili a geroglifici e che sfrecciando sul tavolo vibrano e accompagnano la musica. Sarebbe la prova dei miei trascorsi musicali.

Poi mi risveglio un attimo. Riprendo a dormire. Noto alcune immagini confuse che corrono nel buio. Poi la luminosità aumenta e mi ritrovo in cucina mentre poso un fucile automatico sovietico che non riesco ad identificare. E' un misto tra uno di precisione e un giocattolo. E' leggero, nero e piuttosto sottile. Arriva una mia amica e mi dice: allora andiamo a sto poligono?
Usciamo dall'uscio di casa e la porta del vicino si apre ed è l'entrata del poligono. Noto che l'ascensore è stato murato. Allora chiedo alla mia amica: ma chi è stato?
E lei: devono pulirlo bene. Perciò l'hanno chiuso così.
Poi entriamo al poligono da quella porta e c'è una folla pazzesca.
E io dico: oh non mi va di fare sta fila.
So che è un sogno e schiocco le dita. Tutta la gente scompare emmettendo uno sbuffo di fumo e una piccola scia di fumo dove prima era la loro testa.
Ci avviamo verso una postazione e la mia amica ha in mano una beretta special two di colore grigio. Mi passa davanti e comincia a sparare a una velocità pazzesca verso il bersaglio mobile. Lo colpisce più volte. Ma poi esce uno da dietro il bersaglio, vestito come un idraulico in tuta blu con un maglioncino giallo canarino a risvolto sul collo, con gli occhiali e i capelli neri arruffati e indica verso la pancia di lei. Allora io e lei guardiamo e mi dice: guarda cosa ho fatto!
Ha il ventre ingrossato. E' sicuramente in cinta almeno di 6 mesi.
Poi io mi preoccupo e le dico: oh, ma la pistola dove l'hai poggiata?
E lei alza le mani di lato come a dire: boh?
Arriva Trinity di Matrix e mi porge l'arma e mi dice:
Mai fidarsi dei pivelli!
Poi comincia a sparare contro i bersagli con Kalasnicov! E io penso: ma le automatiche non spaccano tutto?
Infatti sta distruggendo tutto il fondo del poligono. Io afferrò la mano della mia amica per scappare ma dopo pochi metri mi dice: aspetta, aspettaaa!! Urlando. E vedo che ora, invece dei jeans, indossa una gonna a pagliaccetto con due calze bianche semitrasparenti. Noto il sangue che le cola lungo l'interno cosce. E io dico: sdraiati che ti aiuto.
E lei: mi vergogno, vai via!
E mi spinge.
A questo punto mi sento premere sulla testa e noto che è Trinity che mi copre gli occhi e mi dice: aspetta un attimo!
E per qualche secondo vedo solo buio.
Poi non trovo più la mia amica e per terra c'è tanto sangue.
Allora io chiedo: ma è nato?


Poi mi risveglio e riprendo a dormire con un altro sogno.

Ricomincio il sogno di prima e decido di tornare a casa dove mi rtrovo in cucina. Solo che adesso i fucili sono due. Entrambi neri. Un altro sembra un fucile di alta precisione, leggero ed ad lunghissima gittata. Noto i bossoli lunghissimi. Però sento rumori incredibili e vedo due persone che scappano in giardino. Ci sono degli strani esseri che saltano sui muri. Poi li identifico. Sono gli esseri di Predator. Allora arriva mia madre e mi dice. Che cavolo fai? Chiudi tutto!!!
E io le faccio segno di non urlare e di stare tranquilla. Vado a spiare dall'altra finestra e non c'è nessuno. Suonano e rispio alla finestra. C'è una signora che chiede aiuto. E mia madre mi dice: sparala per sicurezza, potrebbe farci scoprire! Allora io socchiudo la finestra per un attimo prendo la mira con il fucile semiautomatico ma desisto come a dire: ma sì, ma lasciala stare..!
Poi mi ritrovo solo. E noto che un essere di quelli è entrato nella stanza da letto. Incomincio a sparara a più non posso e mi abbasso a terra, anche se lui corre verso di me. Punto al collo che pare essere non protetto e continuo a sparare a iosa finchè questo si accascia ai iei piedi.
Cavolo ho finito già i proiettili mi dico. L'altro fucile si carica pallettoni. Quello di precisione invece ora ha solo proiettili piccoli piccoli che sembrano caramelle bianchicce. Il modo di carica è stranissimo. Bisogna staccare tutto e rilasciare la molla dal basso per permettere al caricatore di entrare. Comunque carico e noto un altro di quei mostri che sale per il tubo dell'acqua. Lo colpisco al collo più volte finchè stramazza al suolo.
Infine esco sul balcone e sto pronto con fucile basso. Vado per rientrare e noto dall'altra porta uno di quegli esseri che salta sul balcone e me lo ritrovo a pohi metri. Comincio a sparare a lui cade a terra. Ma finisco i proiettili. Non è morto ma pare inoffensivo. Si muove ma sta morendo. Allora mi vedo dall'esterno come se guardassi un film e mi dico: mo' vuoi vedere che fa qualche cavolata questo?
E infatti butto il fucile a terra quasi a porgerlo, quasi a dire, tanto ormai sei morto...
Ma non avevo considerato il colpo in canna. Il mostro prende il fucile e prende la mira e mi colpisce alla gamba sinistra. Cado al suolo e mi trascina verso di lui. Ora ha cambiato la testa e sembra una rana gigante con denti aguzzi e sporchi e riesce a darmi un morso prima sopra la nuca, masticando e ingoiando un pezzo e poi dietro il tendine di Achille destro. Io cerco, con le mani di allontanarmi ma è troppo forte.
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