L'uomo condor

Mi trovo a parlare con qualcuno, forse un conoscente, del fatto che bisogna d'urgenza fare qualcosa. Anche se ho fretta di farla, però decido di andare da due mie amiche che non si trovano lontano da sto io. Mi ritrovo su un cavalcia con una corsia con il manto stradale rovinato. Il limite esterno è protetto da inferriate grigie e fitte a forma di tanti piccoli rombi. Decido di andare dalle mie amiche che abitano insieme e non lontano da lì, vicino ad altri cavalcavia. Noto in lontananza che ci sono tanti cavalcavia. Decido di andarci in volo e mi spuntano due enormi ali nere che mi ricordano quelle di un condor andino. Poco più in là c'è una persona vestita con un completo bianco, che non conosco. Comincia a farmi una storia sul fatto che è più importante che vada al mio appuntamento e che sarebbe meglio non andare dalle mie amiche. Io invece voglio andarci anche se lui cerca di impedirmelo mettendosi davanti e non dandomi lo spazio per saltare dalla ringhiera. Agito le ali ma non riesco ad alzarmi in volo. Anche perché il cavalcavia sembra essersi ristretto e le ali sbattono contro le due ringhiere.