Dopo un breve risveglio, seguito da uno yogurt e un bicchiere d'acqua, mi riaddormento e dal ristorante cinese si passa ad un'enorme struttura. Sono vestito ancora elegante, come nel sogno precedente. La struttura dove mi trovo è un grande ospedale ma del tutto atipico. Ci sono persone che conosco che girano su e giù per i piani, con alcuni affrontiamo discorvi vaghi e superficiali, con altri ci salutiamo di sfuggita...
Poi mi dicono: c'è da fare un lavoro sotto.
Allora scendo al piano sotterraneo. Entro in una stanza umida e con le pareti grigie. Ci sono enormi finestroni su una parete. Le finestre sono divise da ferri verticali e orizzontali. La luce solare è molto forte.
Da un lato, a sinistra, ci sono degli armadi molto grandi. Potrebbero essere utilizzati da giganti di 5 metri. Sono armadi di legno. Di quelli che si trovano nelle scuole. Sulla destra ci sono dei frighi, di quelli da mensa aziendale. Questi, metallici e con le maniglie di plastica nera, hanno altezza normale.
Al centro c'è un enorme sarcofago di quarzite bianca. Molto simile a quello di Napoleone a Parigi, nella chiesa di Saint-Louis des Invalides. Sul lato destro c'è una caposala vestita di bianco che armeggia con cartelle cliniche.
- Adesso vuole venire pure il figlio quà dentro. C'aspetta un lavorone.
Mi dice ma senza guardarmi. Mi preparo togliendomi la giacca scura e sollevando i bordi della camicia fin sopra il gomito. Bisogna spostare il pesantissimo coperchio. Poi mi dico: posso farlo col pensiero, che me frega!
E come per magia il coperchio enorme, sarà circa un 4 metri per 2, comincia a scivolare sul sarcofago fino a cadere lentamente di lato e posizionandosi perfettamente in modo verticale appoggiato sul lato destro.
All'interno ci sono due bare. Una come fosse posizionata su uno scalino sul lato sinistro e l'altra più in basso, con un pò di spazio, sul lato destro.
In quella in alto c'è un signore anziano con pochi capelli. Non ha barba. Ha un vestito nero e una camicia bianca. Ha una pancia ben sviluppata. Le mani conserte sembrano bianche sotto il velo. La persona a destra è la madre del panciuto. Entrambi immobili. capisco che dobbiamo portare un altro figlio della signora che vuole riposare con loro. Ma ad un certo punto la salma di sinistra comincia a muovere prima le mani e poi si sgranchisce un poco.
- Ehy, ma questo è vivo!
Indico alla caposala. E lei mi risponde di non preoccuparmi. Che loro vogliono stare chiusi là dentro tanto non hanno nulla da fare fino a che muoiono. Infatti è viva anche la madre che comincia a muoversi un poco.