Blues brothers

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misterx78
00martedì 22 aprile 2008 04:56
20/01/2008




Mi trovo ad essere una specie di poliziotto in borghese. Indosso una camicia bianca e completo alla blues brothers con tanto di cravatta nera e gli occhiali neri!
Seguendo una pista, non so di cosa, ci ritroviamo in aperta campagna. E' notte, lontano ci sono degli alberi appassiti e si vedono dei lampi oltre la collinetta poco erbosa. Cerchiamo qualcosa. Non ricordo chi c'è con me. Mi pare 3 o 4 persone che stanno facendo il mio stesso lavoro.
Poi prendiamo un maggiolino scassato di colore bianco e arriviamo in una città che non conosco. E' un mare di particolari, colori ed il Sole splende fortissimo. Ci sono tanta tovaglie colorate stese a tanti davanzali. Prima non c'è nessuno per le strade. Poi, di colpo, i marciapiedi si riempono di gente e mi ritrovo incastrato in un mercato. Mi volto come a voler parlare con gli altri passeggeri ma in macchina non c'è più nessuno. Ad un certo punto mi ritrovo in una di quelle case. E' piena di gente che mangia. Dietro c'è un balcone aperto che dà su un largo terrazzo. La gente fa un chiacchericcio quasi insopportabile. Mi metto a parlare con una ragazza bionda davvero carina e scopro che lavora al mercato. Mi dice di essere romena di origine e molto più piccola di me di età. Poi mi porta con sè al mercato e si mette dietro un bancone per lavorare. Mi giro verso la gente e noto una ragazza vestita di rosso e con lunghissimi capelli neri fluenti che luccicano allo splendore del Sole. Mi rigiro verso la ragazza dietro al bancone ma c'è una che mi ricorda tantissimo la Cucinotta. Mi sorride.
Ci ritroviamo a correre ma ora la ragazza è cambiata di nuovo ed è diventa rossa!
Dopo una lunga corsa sull'asfalto le dico: 'aspettami quì'. Entro in una casa e c'è qualcuno che urla. Spio dietro la porta e sento dire: è lui ci ha trovato(riferito a me). Allora estraggo la pistola e tiro un calcio alla porta ma dentro una stanza, poco più grande di uno stanzino e con una finestra sottile ma alta da cui filtra la luce c'è una signora anziana che sul grembiule sta arrotolando un gomitolo di lana blu-verdastro. Lo guardo intensamente e mi viene un forte prurito alle braccia. Dietro, nel buio, si trova un piccolo cane, una specie di bassottino stranissimo. So che è il deliquente che cercavo e che si è trasformato in quel modo per non farsi prendere. Intano la pistola mi si è squagliata in mano lasciandomi qualcosa di viscido sul pugno ormai ricoperto di materiale nero ma del tutto simile al gelato, anche se caldo.
Poi mi ritrovo a mangiare in un casolare con tanti amici(in realtà sono persone che non conosco.). A quel punto uno si mette a correre, salta sul tavolo e tira un calcione alla porta. Io mi faccio passare il fucile militare di un altro commensale e prendo la mira. Altra gente gli va dietro e cerca di sparargli ma lo mancano sempre. Provo io e sparo a una collega poliziotta in borghese che si accascia mentre è a 20 metri da me. Ma poi punto meglio e sparo 3 colpi al delinquente che muore.
Poi mi metto in disparte e penso che dovrei sentirmi in colpa perché è normale visto che è la prima volta che uccido qualcuno. Ma poi penso che si poteva fare meglio e la scena si ripete: stavolta centro solo lui ma con un colpo, senza uccidere altri e, all'improvviso, mi si para davanti, con una camicia bianca con un seno protetto da una maglietta chiara ma comunque generoso, la romena di prima che mi dice qualcosa.
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