ASL 1 e dott House

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misterx78
00sabato 14 giugno 2008 05:57



Mi trovo in una sede di una qualche ASL. Precisamente al piano terra. La sala è abbastanza ampia… All’incirca 15 metri per 6. In fondo c’è una rientranza adibita a bar. Infatti trovo un gestore con la sua famiglia che conosco. Ma sul lato sinistro, nascosto da alcuni tavolini grigi di metallo, tondi, con una sola gamba, e sulla cui superficie spiccano ruvidi rombi intervallati da altri lisci, c’è un suo concorrente con altrettanta famiglia. Il primo bar ha di tutto: croissant, primi, secondi, piatti freddi, altri che sta preparando, scalda vivande varie su fornetti e grill, pasticceria, torte e chi più ne ha più ne metta. Il secondo bar è molto più povero. Si limita solo a caffè e a qualche croissant.
Mi alterno nel servirmi da uno e poi dall’altro. Vado più d’accordo con il bar più fornito.
Ad un certo punto sento che sono chiamato per nome. Sento anche un suono molto forte. Somiglia ad un cicalino di 200 Decibel. Osservo un pannello che prima non c’era, proprio sopra il primo bar, ed un LED di colore rosso indica il numero 75. Io guardo il foglietto che avevo in mano ma non c’è scritto nulla. Poi passa una vestita di rosso con i capelli neri, sui 50 anni e un pochino sovrappeso e mi fa segno come a dire: guarda meglio.
Allora vedo il numero 88 e dico: sì, hai ragione, toccava a me!
Invece di andare io dai medici arriva una squadra più che collaudata: arriva Doc House con la sua equipe d’esperti.
Sono in buone mani. Penso. Il dottor House mi guarda in viso e dice: bisogna far tornare indietro ragazzo mio. Poi fa segno ai suoi collaboratori che mi afferrano e in un baleno mi ritrovo attaccato su un tavolo di legno posto in verticale sul muro, di fronte al secondo bar.
Bene, dice House, procedete. Non riesco a muovere le braccia e noto che mi iniettano qualche cosa nelle vene del braccio sinistro. Comincio a vedere tutto opaco. House mi fa una serie di domande. E io rispondo raccontandogli che sono stato militare, prigioniero e mi ha torturato un nazista. Poi, preso dalla nebbia del farmaco, fisso in viso il dottor House e gli urlo: sp***o nazista! Scambiandolo per quello di cui gli sto parlando. Il dottore pare dispiaciuto e pare dirmi: non avevo capito che tipo eri. Guarirai. E se ne va.
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