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Fausto Coppi - Ricordo dell'indimenticabile "Campionissimo"

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2010 23:20
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02/01/2010 23:18

50 anni fa. Era il 2 gennaio del 1960. "L'airone ha chiuso le ali". Di ritorno da un viaggio in Africa, per un gara di 70 km che non avrebbe neanche dovuto fare, i medici non riconosco i sintomi della malaria che il chinico avrebbe potuto sedare. Rimangono i tanti regali ai figli ed i mito di un grande ciclista. Un grande italiano.



Fausto Coppi (Castellania, 15 settembre 1919 Tortona, 2 gennaio 1960) è stato un ciclista italiano.
Soprannominato il Campionissimo o l'Airone, fu il corridore più vincente e famoso dell'epoca d'oro del ciclismo, ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi. Eccellente passista e scalatore, era molto forte anche in volata, risultando un corridore completo e adatto ad ogni tipo di competizione su strada. S'impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Fu anche un campione di ciclismo su pista.
Vinse cinque volte il Giro d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) (record), e due volte il Tour de France (1949 e 1952). Fra i suoi numerosi successi nelle corse in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al Giro di Lombardia (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954) (record), le tre vittorie alla Milano-Sanremo (1946, 1948 e 1949), e i successi alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallone nel 1950. Fu Campione del mondo nel 1953. Nel ciclismo su pista, fu Campione del mondo d'inseguimento nel '47 e nel '49 e primatista dell'ora (45,798 km) dal 1942 al 1956.
Dal fisico apparentemente poco atletico, era dotato di una notevole agilità muscolare e di un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (capacità polmonare di 6,5 litri e 44 pulsazioni cardiache/minuto a riposo), qualità che ne esaltavano la resistenza sotto sforzo. La struttura ossea molto fragile e le ripetute fratture lo costrinsero tuttavia a pause forzate durante l'intero arco d'attività. Allo stesso modo, la seconda guerra mondiale ne condizionò la carriera: la sospensione delle competizioni a causa del conflitto giunse infatti subito dopo le sue prime importanti vittorie.
Leggendaria la sua rivalità con Gino Bartali, che divise l'Italia nell'immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'immaginario collettivo degli italiani - è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta durante una salita al Tour del '52. Non fu mai chiarito se fosse stato Coppi a dare la bottiglia a Bartali o viceversa, mistero che anche i protagonisti contribuirono in un certo qual modo a preservare (entrambi sostennero di aver aiutato l'altro). Nel film realizzato dalla RAI nel 2006, Gino Bartali - L'intramontabile, è Bartali a passare una borraccia a Coppi.
Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte ne hanno fatto un'icona della storia sportiva italiana. A quasi cinquant'anni dalla scomparsa, la sua popolarità e fama appaiono immutate.
[Modificato da misterx78 02/01/2010 23:20]
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