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sogno inquietante di mia figlia

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2009 16:45
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Utente Junior
07/03/2009 14:31

Ciao!
Voglio raccontarti un sogno fatto da mia figlia( di 21 anni ) due notti fa di cui non riusciamo a capire il significato.
Lei è rimasta abbastanza colpita, tant'è che la mattina stessa se l'è scritto.
La cosa stranissima è che la notte successiva ha rivisto il protagonista del suo sogno che la guardava come se aspettasse una risposta.
E' un po' lungo. Spero non ti passi la voglia di leggerlo. Ma preferisco postare i suoi appunti del mattino.
Che ne pensi?
Grazie...


" Un ospedale. Un bambino di 4 anni, circa. Forse ricoverato.
Quando mi avvicino per fargli una carezza si sveglia e mi chiede cosa sia il cancro. Non so cosa mi esce dalla bocca, ricordo solo che mi risponde dicendo di essere stanchissimo. Gli rimbocco le coperte e gli do un bacio sulla fronte. Mi chiede se al suo risveglio io sarò li. Gli rispondo affermativamente e me ne vado.
Uscendo dalla stanza mi trovo in un corridoio al buio, illuminato solo alla fine della parte destra. Guado il buio completo alla mia sinistra. Naturalmente vado a destra. Ci sono moltissime porte, porte di legno bianco con una parte in vetro opaco. Tutte chiuse. Arrivo alla fine del corridoio e trovo una porta, anzi un portone di legno gigantesco, con dei cardini in ferro. Faccio fatica ad aprirlo.
Mi trovo all’esterno. Un giardinetto ben curato, con degli alberelli, probabilmente appena piantati, tanti fiori e tanti suoni. Respiro profondamente, come a raccogliere dentro di me tutta l’aria buona che mi è possibile rubare. Mi giro e rientro in quello che io credevo fosse l’ospedale. Ripercorro tutto il corridoio e rientro nella stanza del bambino,che dorme… Lo guardo e sorrido, dicendo a bassa voce che cos’è il cancro. “ Un brutto mostro che vuole prendere il tuo posto su questo mondo”, e gli faccio una carezza, spostandogli i capelli dalla fronte, che rimane nuda. Sento la porta che si apre e sento il pavimento scricchiolare sotto le scarpe di qualcuno. Girandomi vedo la figura di un uomo, alto, con un cappello, una 24ore e un giaccone lungo. Un po’ come i dottori degli anni 30,40… Non riesco a vederlo in faccia, ma istintivamente mi sposto per fargli vedere il bambino. Lui appoggia la 24ore accanto al letto e io incrocio le braccia in attesa di una risposta. Non vedo cosa fa, perché mi trovo alle sue spalle. All’improvviso si rialza, si gira. Cerco di guardarlo in faccia, strizzando gli occhi. “ mi dispiace…” , dice. La sua voce è molto calda, sicura e rassicurante. Prende la 24 ore e corre verso la porta. Lo chiamo per fermarlo, ma lui esce di corsa. Guardo il letto, ma non trovo il bambino…. Così corro fuori e cerco quell’uomo con lo sguardo. E’ andato a sinistra, verso il buio, e continua a correre senza aver intenzione di fermarsi. Comincio a seguirlo, correndo anche io, ma non faccio molti passi perché il buio si fa sempre più prepotente. Torno indietro, chiudo la porta della stanza del bambino,e ripercorro il corridoio illuminato, guardandomi dietro spesso. Quando sono vicino al Grande Portone Pesante, mentre lo sto aprendo, sforzandomi, mi giro all’improvviso, vedendo l’uomo esattamente ad un metro da me. Lascio perdere il portone e cerco di guardarlo. Ha la testa bassa, il cappello gli copre tutto il volto. Gli chiedo chi sia e che cosa sia successo prima. Mi risponde così: “ devi superare le tue paure. Il buio non è poi così sconosciuto. E’ semplicemente il mondo senza luce. Con o senza luce, il mondo è sempre lo stesso. Siamo noi a volere che sia per forza pericoloso, senza illuminazione.” Lo guardo stupita e rispondo che io non ho paura del buio… mi risponde “ no, non hai paura del buio, hai paura di cio’ che non vedi. E se non vedi, non puoi controllare cio’ che ti sta intorno. Il tuo incubo peggiore infatti qual è?” “di diventare cieca” diciamo in coro. “ ecco,” aggiunge lui “ supera le tue paure e salverai qualcuno”.
Mi fa una carezza e io appoggio tutto il viso su quella mano calda. Poi corre di nuovo verso la direzione che io ho evitato per ben 2 volte, girandosi ogni tanto,fino a che la sua figura non viene sostituita al buio pesto. Apro il portone ed esco, svegliandomi esattamente nel momento in cui chiudo il portone alle mie spalle…"
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I'm the man
Utente Gold
07/03/2009 16:45


Penso che si tratti di un sogno strano e complesso. Ci sono molti elementi sia di tipo simbolico sia di tipo creativo. Si palpa emotività e preoccupazione, lo trovo, in effetti, un pò inquietante.
Innanzitutto questa parte sinistra che più e più volte si ripresenta. Mi fa pensare al fatto che tua figlia fosse in una posizione scomoda durante il sonno. Magari in un qualche modo schiacciasse la tempia sinistra e un pò l'occhio sinistro e se ne rendesse conto durante il sonno. Da quì il senso di scuro e buio.
Vedi se uno mi dice di visualizzare il buio non ci riesco. Se devo ricordarmi la parola buio(sono amante delle mnemotecniche) sono costretto ad usare un blu scuro perché per me nero e buio non esistono. E' qualcosa di inconscio, di effettivo. Il nero è un colore che non riesco a visuallizzare nella mia mente.
Questo perché il buio rappresenta tutte le nostre paure, tutto ciò che ignoriamo e rifiutiamo proprio perché non possiamo controllare.
Perché questo riferimento al cancro? E' uno strano animale, oscuro che ci fa paura. Il fatto del rimanere ceca? E' una vera paura?
Potrei dare molte interpretazioni e nessuna allo stesso tempo ma credo che cadrei nella retorica.
Il bambino, comunque, sembra rappresentare il futuro. Un avvenimento nuovo. Il futuro ci spaventa, è senza risposte, non lo possiamo vedere. Saremo stanchi e malati dopo una vita di sacrifici e cercheremo e le vecchie e le nuove risposte. Crediamo di andare altrove(l'uscita sul cortile con i fiori), ci distraiamo per le cose belle. Ma queste sono effimere e presto ci stancano e ci diamo delle risposte meno brutte(vuole prendere il tuo posto...) alle perdite che possiamo subire nella nostra vita. In effetti, a tratti, il sogno sembra parlare di un trauma o di una paura di una perdita di un rapporto. E' comunque poco chiaro.
Poi arriva il risolutore. Quello che ha le risposte, quello con la valigia e i ferri del mestiere. Rappresenta il passato(ricorda un medico degli anni 40). Il passato è forte e non si puòmodificare ed è coraggioso. Non ci da delle risposte definitive, ma relative. Può dirci che se viviamo nel timore di sbagliare quel bambino, il nostro futuro, non vivrà.
Dipende da noi.
La paura di diventare cechi è la paura di avere un futuro triste perdendo qualcosa di sè. Paura di non essere accettati o di essere di peso agli altri.
Forse tua figlia ha paura del tuo giudizio sulle proprie scelte.

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