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Mimic

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2009 09:35
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I'm the man
Utente Gold
24/02/2009 03:23

Ci ritroviamo io, mia madre e alcuni miei amici per andare ad un nuovo cinema che hanno aperto in città. E' notte e in giro ci sono i lampioni accesi. Percorriamo una strada umida dove si capisce che è piovuto da poco.
Arriviamo in una zona che sembra un incrocio tra uno stabilimento e una serie di palazzi abitati intersecati l'uno con l'altro. Sembra quasi un labirinto aereo. Tra un palazzo e l'altro una volta che siamo saliti per delle scale esterne di metallo, si notano delle passarelle in acciaio che collegano delle strane aperture ai lati esterni degli stabili.
Finalmente arriviamo a questo nuovo cinema ma i miei amici non ci sono più. E' rimasta solo mia madre con me. Noto che ha indosso un vestito blu con fiorellini bianchi e delle scarpe con tacco basso bianche.
Il cinema è particolare. Da un lato corto è aperto al cielo stellato. Sull'altro lato corto non c'è nulla. Noi dobbiamo sederci con delle sedie carammelle, invece delle poltrone rosse che guardano verso il lato corto. Ai due lati, dove poco più avanti ci sono due piccoli corridoi che danno su altri palazzi, ci sono due schermi al plasma. Paghiamo 12 euro per entrare anche se non vedo esattamente il momento in cui siamo entrati. E' qualcosa di scontato. Osserviamo uno strano film su questi schermi non tanto grandi sulle due pareti opposte. Il film è persino disturbato come fosse trasmesso.
Nel film ci sono vari attori. Tra cui Tom Cruise. Ma ci sono anch'io e due miei vecchi colleghi di un altro lavoro che facevo 12 anni fa. Uno di questi due è biondo e molto robusto. Indossa una maglietta bianca con una scritta incomprensibile sul petto. Agita le braccia verso di me e io corro da lui quando ci ritroviamo in una specie di terrapieno. Sembra che stiano facendo dei lavori per costruire nuovi condomini. Lui mi invita in quella che pare essere casa sua e dentro c'è un'anziana signora che pare essere sua madre. Ha un paio di occhiali con una montatura scura. Gli occhi, causa le grossi lenti, gli si fanno piccoli piccoli. Ha i capelli grigi ma raccolti da un cerchietto invisibile tra i grandi riccioli. Tiene lo sguardo sempre basso. Indossa un maglione molto scuro e pieno di peluzzi mentre serve a tavola. Mi guardo intorno e la stanza è molto piccola. C'è una tv accesa dove c'è un tizio che somiglia a Magalli che sta conducendo una specie di Ok il prezzo è giusto. Sul tavolo ci sono delle strane bacinelle dove ci sono delle patate intere e forse dei fagioli. La tovaglia è bianca con tante macchie scure ma sembra di tipo povero, in plastica. Le sedie sono in legname marrone chiaro con degli strani pomelli tondi ai lati. Sembra estate infatti comincio a dire che ho caldo. Per questo motivo tengono l'uscio aperto. Mi siedo e il mio amico comincia a dire, prima con voce molto bassa, che le cose non gli vanno bene e che la madre è rimasta sola e lui ha tutto sul groppone. Usa proprio questo termine. Nel frattempo noto che girandomi di nuovo la madre non c'è più e il televisore sembra una specie di boccia per i pesci. Mi rigiro verso il mio amico che ha le mani gonfie, come avesse degli strani geloni, e noto che adesso indossa una specie di golfino bianco panna. Gli chiedo come abbia fatto a cambiarsi in un attimo e prima ancora che mi risponda gli dico:
"O sei un prestigiatore o questo è un sogno!". Allora lui sembra incavolarsi e corre verso l'interruttore della luce, non capisco perché, visto che poi non la spegne. Corre fuori dell'uscio e io gli vado dietro ma ci ritroviamo in un salone di una casa un mio vecchio amico che non vedo da parecchi anni. Il mio amico non c'è. Noto il tappetto per terra e uno strano vaso di fiori su un lungo asse da ponte sulla mia destra. Osservo tutti i mobili: tavolino, lampadario, porta cd... Tutto è come me lo ricordavo.
Ad un tratto questo mio collega comincia ad urlare ma poi sembra diventato muto. E' spaventato da uno strano tizio vestito in smoking nero, con i capelli corti neri, sulla cinquantina, che aveva tolto dalla tasca un piccolo ragno nero. Lo lancia sul tappeto e questo corre verso il mio amico che è letteralmente pietrificato.
Io gli faccio:
"Quante storie per un ragnetto!".
Allora il tizio in smoking mi lancia una piccola bacchetta magica nera con la punta bianca.
Io faccio uno strano movimento verso il mio amico per trasformarlo in un animale, in modo che possa capire cosa si prova.
Il mio collega si ritrova in una teca ampia, come quella per i rettili. E' diventato uno strano essere. Un incrocio tra una vedova nera ed un milite tondo. Solo che ha gli occhi come di un cucciolo e il corpo metallico, color argento. Il ragno di prima è diventato più grande e diciamo che è una vedova nera. In realtà sembra una specie di calamaro con le zampe che puntualmente muove i suoi strani tentacoli verso il mio collega e lo avvolge. Anche questo ragno è metallico e grigio. Quindi non possono farsi del male. Ma il mio collega così trasformato spalanca le zampe e gli occhi quando vede quello strano movimento di tentacoli facilitando l'aggancciarsi dell'altro animale su di lui.
A questo punto il tizio in smoking so che si è nascosto ma non so dove. Mi aggiro per la casa dove si sono spente le luci e vedo un frigo. Vado per aprirlo ma mi assale il primo collega, quello che avevamo perso di vista. E' pieno di sangue addosso. Io allora mi metto in posizione di combattimento e punto il mento per colpirlo bene e mandarlo subito ko. Ma lui mi attacca con un coltello da cucina piccolo, quello che si usa per tagliarsi una fettina. Riesce a colpirmi più e più volte ma evita di affondare nello stomaco. Io prendo un coltello ma stranamente è inefficace. Mi rendo conto che è una bacchetta di legno cilindrica di legno. Per fortuna questo collega sembra scherzare e mi colpisce sempre con l'altro lato del coltello, quindi non con la lama. Più e più volte arrivano i miei genitori a cercare di fermarci e controllare cosa mi abbia fatto. Per fortuna nulla.
Vado in un'altra stanza e ci sono tutte e due questi colleghi più alcuni miei vecchi compagni di scuola. Al soffitto c'è un lampadario con una lampadina sola, a forma di disco e che proietta una luce a V. Davanti a me si siede Tom Cruise. Io divento come spettatore mentre entrano due sicari di una banda criminale. Sono vestiti scuro e sembrano pericolosi.
Tom sorride.
Noto che dalle sue gambe fuoriescono degli insetti che lacerano il pantalone e poi attaccano quei sicari prima che possano reagire. Sembrano formiche giganti, grosse almeno come un alano, ma tutti siamo convinti che siano dei ragni. Sono in parte metalliche, di colore grigio. E sono dalla nostra parte. Fanno mille pezzi i sicari e si trascinano lontanto, lungo un corridoio grezzo, i resti. Io rientro in scena e batto il cinque a Tom urlando:
"Bel lavoro Tom!". Ma quello si spezza in mille pezzi. Era sintetico.
Sento un grosso applauso e mi affaccio con la testa attraverso una finestrina. In basso ci sono io con i miei genitori e della strana gente che guardano verso di me. Io e miei genitori sembrano non vedermi. Io agito le mani e quelli applaudono ancora di più. Solo a quel punto capisco che lis to guardando attraverso il televisore al plasma del cinema.
A quel punto vedo di nuovo Tom Cruise in lontananza che mi fa cenno di seguirlo. Attraversiamo la casa e ci ritroviamo questa volta alle spalle di quelli di prima, cioè io, mia madre e quelle persone. Nello schermo c'è la mia faccia stralunata. Osservo le altre persone e vedo che si tratta di gente dentro strani sacchi di plastica e senza occhi. Continuano ad applaudire ma ora non si sente nulla. Mia madre mi fa cenno di andare avanti. Allora attraverso di nuovo lo strano corridoio in cemento ed entro in una stanza piena di telecamere sulle pareti. Non ci sono altro che telecamere. Sul fondo noto di nuovo Tom che corre ma io gli faccio cenno di non preoccuparsi. Noto un cane mogio di colore nero e gli vado incontro dicendo che è mio. Questo cane è senza la pelle e la carne sulla calotta cranica e qualcuno gli ha sezionato anche la zona sotto la mascella. In ogni caso mi segue e so che si tratta di me.
Però mi chiedo, insieme a Tom, chi abbia fatto quella cosa. E il cane fa un cenno verso l'altra stanza. Entriamo e mi ritrovo in una grande palestra scolastica dove ci sono delle formiche gigantesche, lunghe almeno un 15, 20 metri, che corrono una sull'altra e si danno da fare per nascondere del cibo, forse pane. Io le osservo ma non mi sento minacciato. Entra un gigantesco ragno e le formiche lo puntano come a dirgli di andarsene. Ma lui le accarezza con una zampa pelosa e loro gli danno del cibo*. Subito dopo entra ancora un altro ragno e si muove come le formiche. Queste lo lasciano passare perché lo scambiano per uno di loro**. In fondo all'enorme palestra c'è uno strano uomo. Mi avvicino e questo si rivela per quello che è: una mosca gigante che mimava un essere umano.
A quel punto mi ritrovo seduto al cinema di prima con i miei genitori di fronte a quello schermo al plasma. Ci alziamo e discutiamo che il prezzo era eccessivo per vederlo su un tv. Torniamo a casa a piedi. Lungo il tragitto comincia a piovere. Sentiamo delle sirene e qualcuno grida di nascondersi sotto i balconi.
Io non lo faccio e la pioggia diventa una strana grandine di pepite d'oro.


[SM=g1793139]

Note: * ** In biologia il comportamento delle formiche è stato studiato ampiamente. Pare che permettano di far entrare altri insetti nel formicaio. Questi o si comportanto come loro, confondendole oppure danno in cambio qualcosa e le formiche gli lasciano un pò di cibo.


[Modificato da misterx78 24/02/2009 03:33]
02/03/2009 11:00

come fai a ricordare tutti i particolari dei tuoi sogni?
qualche sera fa hanno dato mimic2 su italia uno
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03/03/2009 09:35

Ah, c'è pure Mimic2? E' bello? Io avevo visto tempo fa Mimic ed era passabile, soprattutto per l'idea che gli insetti si possano evolvere e crescere in modo smisurato fino ad arrivare ad attuare tecniche di mimetizzazione anche nei confronti degli esseri umani...

Mi ricordo bene i sogni perché in passato spesi un pò del mio tempo a perfezionare tecniche mnemoniche atte a rendere preciso e chiaro il ricordo durante i sogni. Inoltre queste tecniche erano utile a prendere consapevolezza che si sta sognando.

Rimane sempre qualcosa di questo tipo di esercizi. Basta un particolare, durante un sogno, per farmi rendere conto che non sono sveglio e che quindi posso persino influenzare gli scenari e le azioni dei miei sogni.

Basta un pò di esercizio, nulla di eccezionàle.
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