Mi trovo a camminare per casa quando, andando verso il salone, noto tre persone, due in piedi e una seduta vicino al tavolo.
Capisco che si tratta di ladri e comincio ad inseguirli ma loro, senza mai voltarsi, iniziano a correre. La casa si deforma in un lunghissimo corridoio e non riesco a raggiungere quei signori.
Solo a un certo punto sembra esserci una strana curva del corridoio che mi fa entrare in una stanzetta angusta, che so che è sempre in casa mia nel sogno, ma non ha corrispondenze nella realtà. Le pareti sono imbiancate di fresco. C'è tanta luce. Mi rendo conto che si tratta di una specie di luogo di culto cattolico. Ci sono degli altarini con tante icone e stampe di santi e madonne, ma non noto il crocifisso.
Al centro sembra esserci un ostensorio. Ma quando mi avvicino meglio per verificare noto che si tratta solo di una teca con dentro, conservata come una reliquia di qualche santo, una mia foto tessera.
Decido di uscire di lì e mi muovo verso un grande portone che si trova alle mie spalle. Prima non c'era. Ed ora la stanza sembra essere diventata un ambiente ampio e vuoto di cui non riesco a distinguere il soffito. Mi sembra di essere in chiesa.
Apro il grande portone e mi ritrovo nel salone di casa mia. Sotto il tappeto vedo una massa muoversi. Sbuca uno scarafaggio grande quanto un pugno che va a nascondersi sotto il divano. Si è mosso lentamente, senza fretta.
Penso che sarebbe meglio chiamare quelli che fanno le disinfestazioni. Cerco il telefono per la casa ma non lo trovo.
Durante la mia ricerca passo per numerose stanze della mia casa, ma sembro non riuscire a trovare quello che cerco.
Vado di nuovo nel salone e noto che passa un altro scarafaggio. Ma è molto più grosso, più del doppio del precedente. Ha due ali molto grandi e grigie e gli occhi gli spuntano fuori e sembrano di tipo umano mentre mi fissano per qualche attimo.
Mi ritrovo nella mia casa di infanzia. Cammino per un corridoio che, di nuovo, si deforma in lunghezza e va verso l'alto restringendosi. Praticamente da un cunicolo diventa quasi un camino. La cosa strana è che è molto luminoso e le pareti sono protette da piastrelle antiche che esistono in quella casa, in effetti. Noto che continuo a camminare verso l'alto, nonostante il pavimento sia diventato ormai una parete verticale.
Sbuco dove prima notavo il cielo, ed invece si rileva essere uno stanzone che nella realtà non c'è. Vicino a una parete c'è una persona vestita di blu abbastanza scuro e seduta mentre suona la chitarra classica con la testa chinata verso la tastiera. Inizialmente lo identifico con un mio zio che suona la chitarra. Mi avvicino e alza la testa fissandomi negli occhi quando sono ormai a circa un metro da lui.
Si tratta di mio nonno materno defunto.
Poi riabbassa lo sguardo e io sono attirato dalle sue scarpe nere che brillano tanto sono lucide.
Vado sul terrazzino e trovo mia nonna materna. E' seduta su una sedia piccola e bassa di colore rosso. Si lamenta del fatto che non vado a mai a trovarla. Io le ricordo che abitiamo lontani, in città diverse e remote. Lei insiste dicendomi:
"Non vedi come sono combinata?", intendendo che la sua vecchiaia le ha portato tanti dolori fisici.
E io le rispondo:
"Dai che tanto ci vediamo.".
Intanto mi appoggio alla ringhiera che sembra muoversi ed è come se fosse diventa molle. Più volte tende verso la strada. Allora cerco di allontanarmi. Noto però che tutta la casa si inclina, e, un pò come una sedia che abbia una gamba più corta, a seconda di come mi sposto sul pavimento, si inclina o meno verso la strada. Allora invito gli altri a posizionarsi dove sono io ma non c'è più nessuno.
Cerco di uscire perché ormai la casa si sta piegando tutta sul lato della strada, il lato destro.
Ma non ci sono più né porte né scale di alcun tipo.
[Modificato da misterx78 01/11/2008 15:54]