Là fuori, quà dentro, siamo sempre persone. E dove c'è gente, purtroppo, c'è tanta confusione.
L'ingenuità non sta nel desiderare la pace e l'armonia ma, la nostra ingenuità, mi ci metto anch'io ovviamente ma penso che tutti cerchiamo queste situazioni, è nel credere che la si possa realizzare tra la diversità.
Forse il primo passo lo dobbiamo fare noi per primi. Io ci credo in questo. C'è sempre qualcuno che viene frainteso. I grandi, non sto dicendo che io lo sia, sono stati sempre fraintesi. Vedi Van Gogh, un grande pittore. Ha vissuto incompreso e relegato da un forte ostracismo per poi finire da folle. E' un esempio tra milioni di gente che viene bistrattata proprio perché diversa dove la diversità fa paura perché nuova e quindi non conosciuta.
Se porti un computer a una civiltà primitiva come pensi che reagirebbe? Ne capirebbero le potenzialità, le possibilità costruttive?
Molto più provabilmente lo farebbero a pezzi con una clava identificandolo con una qualche specie di demone...
Se invece colui che porta quel computer spiega loro di cosa si tratta, con il loro linguaggio, abbracciandoli, evitando la loro clava e non cogliendo il loro modo di affrontare le cose, ci sono delle speranze.
Un pò come a scuola. E' l'insegnante che scende al linguaggio dell'allievo. Non potrebbe essere il contrario.
Con questo non voglio dire che uno è migliore di un altro perché è superiore ai sentimenti di odio, proprio perché comprende che spesso nascono da fraintendimenti o incapacità di aprirsi alla diversità.
Voglio dire che tutti passiamo per un processo di maturazione, di crescita che attraversa anche sbagli ed errori assai preziosi perché ci insegnano tante cose.
Ma tutto parte da quello che si è.
La bontà interiore non si può comprare.
[Modificato da misterx78 16/10/2008 14:45]