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Il fantasma

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2008 01:50
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I'm the man
Utente Gold
02/10/2008 01:50

Passi in casa. Erano sicuramente una serie di cadenze ritmiche e pesanti. Tacchi? Scarponi? Ma Elisa non aveva più le chiavi. O forse sì? Sicuramente si era tenuta una copia.
Maurizio fece appena in tempo a chiudere la porta del bagno.
- Ehi, dammi un attimo!
Si diede una sciaquatina veloce con un pò di sapone liquido di fronte lo specchio. Il maglione bianco era tutto ingrinzito e gli pizzicava un poco la pelle del petto. Il collo era troppo costretto e arrossato dai risvolti chiari. Maurizio cercò più volte di stendere con i palmi delle due mani lungo i lati del capo i ciuffi ribelli. Ma alcuni non ne volevano proprio sapere. E si rialzavano incuranti delle nuove dosi d'acqua fredda.
- Un minuto solo Elisa! Un attimino...
Frizionò velocemente le mani su un asciugamano azzurro di lato sullo stendino dorato senza sfilarlo. Riprese gli occhiali neri e sottili e se li infilò aiutandosi con le due mani. Si girò sul lato destro e aprì la porta.
Il corridoio si perdeva sul fondo ad incrociarsi col salone. Corse verso quella grande stanza. I suoi passi ovattati sul lungo tappeto rosso erano sempre più rapidi.
- Che fai, stai al buio?
Sorrise alla ricerca di un interruttore. La grande sala fu illuminata fortemente da dodici gocce di vetro del grande lampadario poca sopra la testa di Maurizio. Osservò il camino. La finestra chiusa. Le tapparelle abbassate. La sua pallida immagine nel vetro opaco.
Scattò la testa di lato e passò in veloce rassegna il divano scuro di pelle, il tavolino con il caffè lasciato imbevuto nella tazzina ancora fumante, il piccolo mobile indiano con sopra quella lampada cinese rosso scura alla base e di paglia secca intrecciata intorno alla lampadina spenta.
Nessuno.
Giunse immediatamente, con lo sguardo, verso la porta.
Una lucertola fredda e silenziosa gli vibrò dal coccige alla nuca umida di sudore. Era un brivido di paura.
La porta non solo era chiusa. Ma il chiavistello apribile solo dall'interno era abbassato. Esattamente, si ricordò Maurizio, come l'aveva lasciato un'ora prima una volta entrato in casa.
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