Mi trovo ad una sorta di riunione con persone che conosco e non. Poi mi ritrovo nella mia auto con una signora bionda con gli occhiali, a dire il vero neanche così carina, che nel sogno è mia moglie. Ci sono due bambine dietro. Scendiamo vicino a un locale che si trova nel mio paesino d'origine per ordinare una pizza. Ci sediamo al tavolo ma non ci sono altri clienti e il cameriere tarda ad arrivare. Allora mi agito un pò e lo cerco e mi dicono: tra poco viene, tra poco viene. C'è uno dietro un bancone da bar che sta pulendo il fondo dei bicchieri con uno strofinaccio bianco.
Alla fine la pizza non la prendiamo perché continua a non arrivare nessuno. E' notte. La moglie mi ferma sull'uscita dicendo che ho dimenticato la terza bambina. Ma in realtà le bambine erano due. Rientro in auto, senza di loro che sono scomparse, ma, in quel momento, sorge il Sole.
Mentre sto per partire intravedo una conoscente in motorino grigio e un collega di lavoro che sale su un motorino bianco tipo il ciao di un tempo. Il collega mi saluta e partiamo insieme dal parcheggio. Arriviamo ad un incrocio a pochi metri. E noto che c'è tanta gente in giro. Sembrano uscire da qualche fabbrica.
Giro a sinistra e il collega e quella conoscente sono sempre dietro. Avanziamo, tutte le auto, come su una stessa riga e, più volte, rischiamo di scontrarci con auto che guidano male e in contromano. Noto delle colleghe di lavoro delle pulizie, con tanto di divisa, che hanno finito il turno, attraversano la strada e si posizionano vicino il palo per la fermata del pullman. Una mi guarda dritto negli occhi. Mi accorgo, allora, che non stiamo, nè io nè gli altri, guidando l'auto. Siamo sospesi sulla strada e i piedi distano dal manto stradale di circa un 30 cm. Scivoliamo in avanti a velocità elevatissime. Ad un certo punto noto che lo stradone è libero, senza nessuno, per kilometri. Accellero a una velocità pazzesca e penso: se fosse vero mi spaventerei a causa di una velocità simile.